La post produzione delle foto

Vintage, film emulation, oppure?

Il tema della post produzione delle foto è particolarmente delicato, soprattutto nel settore della fotografia di matrimonio. Quindi vale la pena affrontarlo con la dovuta calma… e il dovuto entusiasmo, visti i risultati fantastici che consente di ottenere!
Innanzitutto chiariamo un aspetto fondamentale: la post produzione delle foto è necessaria. Il file originale registrato dalla fotocamera è in formato Raw, un formato “grezzo” in cui sono contenute tutte le informazioni memorizzate durante lo scatto, ma le cui impostazioni di base sono assolutamente neutre. Di tutte le potenzialità non ne viene ancora espressa nessuna: pare proprio un invito a farlo!
Possiamo pensare al Raw come a un negativo enormemente potenziato, che contiene in sé tutte le possibili elaborazioni dei colori. E non solo. Molte impostazioni meno evidenti, come nitidezza e riduzione del disturbo, sono assolutamente determinanti per la riuscita della foto.

Il metodo

Data la necessità di intervenire sulle foto, cerchiamo di capire come farlo al meglio.
La post produzione caratterizza molto lo scatto, ne determina l’intonazione e l’efficacia, ne precisa la gradazione. È l’espressività residua del linguaggio fotografico, rimasta momentaneamente inespressa dopo lo scatto.
Tutto questo riguarda lo stile fotografico personale, ed è il riferimento entro il quale personalizzare, con il contributo determinante degli sposi, il risultato finale.

Le opzioni

Nel mare di possibilità che ci offre la post produzione possiamo individuare alcuni riferimenti utili ad orientarci.
La correzione dei colori che simula gli effetti del tempo sulla stampa fotografica, con quell’aria sognante e quel sapore vintage, fa storcere il naso ai puristi, ma in genere entusiasma al primo sguardo. Al di là del gusto personale, ci sarebbe da chiedersi come si può conciliare una scelta così legata alla moda del momento con la durata nel tempo delle foto. È una domanda aperta, a cui ciascuno può dare una risposta personale. Io guarderei principalmente al lungo periodo e a ciò che può rimanere valido nel tempo perché non lega il suo valore a una moda passeggera.
Un’altra strada che si può percorrere è la simulazione delle varie pellicole fotografiche o film emulation, ognuna con le proprie caratteristiche cromatiche, di contrasto, ecc., in cui è sicuramente apprezzabile lo sforzo di riportare in vita qualcosa che è stato “vero”.
Ma quelle erano le possibilità e i limiti di allora, non certo quelli attuali.

Finale a sorpresa

Tutti questi sforzi di recuperare dal passato una direzione per il presente, ci portano inevitabilmente a sottovalutare le possibilità che una post produzione efficace al servizio dello scatto oggi ci offre.
Portare al limite la post produzione nelle fotografie di matrimonio in questo momento per me significa scegliere di volta in volta ciò che è più utile ad esprimere l’idea di equilibrio e buon gusto su cui si basa questa parte del lavoro.
Il buon gusto potrebbe essere l’unico riferimento oggettivo possibile, in quanto riconoscibile in modo chiaro e inequivocabile da tutti coloro che ne hanno. Che naturalmente sono i benvenuti.

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